La cirrosi epatica diagnosi e terapia naturale .
Rimedi Naturali
La cirrosi epatica : sintomi , cause , terapia , esami ed analisi , terapia e rimedi naturali .Terapia naturale complementare alla terapia framacologica nella cirrosi epatica .
Quali farmaci sono utilizzati per curare la cirrosi epatica .
Quali alimenti sono vietati e quali da preferire . Poco sale nella cirrosi epatica .
Assolutamente niente bevande alcoliche : no all'alcol.
Terapia naturale complementare alla terapia framacologica nella cirrosi epatica .
Un’alterazione della struttura e del funzionamento del fegato per la distruzione delle cellule epatiche e la loro sostituzione con tessuto cicatriziale fibroso.
Con il termine cirrosi si intende la sostituzione della normale struttura del tessuto epatico con altro tessuto, fibroso e non vitale, con distruzione delle cellule del fegato, gli epatociti.
Alla lunga questa trasformazione del tessuto epatico, se non trattata e quindi non fermata in tempo, può dare problemi di insufficienza epatica, ovvero causare un funzionamento ridotto dell'organo: una situazione che può anche avere conseguenze fatali. Il processo che porta alla cirrosi non è mai improvviso ma evolve lentamente; all'inizio subdolamente, senza sintomi.
Oggi la scienza medica può rallentare o fermare questo processo di degenerazione strutturale.
Le cause della cirrosi epatica ( del fegato ) :
Alle origini del disturbo c’è un danno ripetuto o prolungato al fegato, generalmente per abuso di alcol, ma anche per patologie del fegato come l’epatite autoimmune o virale cronica di tipo B, C e D. In altri casi può manifestarsi in seguito a occlusione delle vie biliari, esposizione ad agenti tossici, scompenso cardiaco.
Gli studi hanno evidenziato come la somma di epatite cronica ed abuso alcolico possono accelerare i tempi in cui si sviluppa la cirrosi. Si tratta comunque di un processo lento: normalmente infatti ci vogliono 20 anni dall'inizio del processo all'esordio dei sintomi della cirrosi stessa.
Nella maggior parte dei casi la cirrosi è causata da:Alcol
L'alcol può essere causa scatenante di una cirrosi o una concausa, qualora il paziente affetto da cirrosi abbia già una epatite cronica.
Il meccanismo di azione che porta l'alcol a sviluppare la cirrosi è il seguente: il fegato metabolizza l'alcol in prodotti chimici tossici, che avviano il processo di infiammazione. Non è possibile dire quale sia la quantità massima di alcol che si può tollerare giornalmente senza rischiare la cirrosi, perché lo scatenarsi del processo infiammatorio dipende anche da una predisposizione genetica.
Secondo i dati statistici circa il 10-20% dei forti bevitori sviluppano la cirrosi, laddove per forte bevitore si intende una persona che assume una quantità di alcol di 30 grammi o più al giorno. In ogni caso, molti di coloro che assumono quantità di alcol superiori ai 10 grammi al giorno, presentano un danno epatico.
Epatiti virali croniche
L’epatite C è la seconda principale causa di cirrosi. Circa 1 su 4 soggetti con epatite C cronica sviluppa cirrosi.
Anche infezioni croniche con virus dell’epatite B e D possono causare cirrosi, sebbene sia utile ricordare che l'epatite D è un'infezione opportunistica possibile solo in pazienti che hanno già contratto l'epatite di tipo B.
Sono necessari 20 anni o più perché i pazienti con epatite virale cronica sviluppino cirrosi. Come accennato, i tempi diminuiscono anche del 50% in caso di pazienti bevitori.
Steatosi epatica non alcolica (NASH)
A volte, l’eccesso di grasso nel fegato scatena un processo infiammatorio, condizione nota come NASH. L’infiammazione potrebbe eventualmente portare alla cirrosi. La NASH è spesso correlata al diabete, all’obesità, a patologie coronariche acute e a malnutrizione proteica.
Patologie delle vie biliari
La bile è un fluido digestivo prodotto dal fegato. Scorre attraverso i dotti biliari e raggiunge la colecisti e il piccolo intestino, dove aiuta a digerire i grassi. Se i dotti biliari sono danneggiati o ostruiti, la bile torna indietro nel fegato. Questo porta ad un’infiammazione e, potenzialmente, alla cirrosi. Due forme comuni di patologie dei dotti biliari sono la colangite sclerosante primitiva, spesso correlata a coliti, e la cirrosi biliare primitiva, che colpisce principalmente le donne.
Come si manifesta: quali sono i sintomi della cirrosi epatica ?
I sintomi precoci di cirrosi sono stanchezza, caviglie gonfie e problemi digestivi. La progressione del disturbo provoca il dimagrimento del tronco e l’ingrossamento della parte inferiore, con prominenza dell’addome per accumulo di liquidi. Subentrano successivamente ittero, gonfiore delle dita che assumono l’aspetto di bacchette da tamburo, stato confusionale, sonnolenza, dolore profondo al fianco destro, segni puntiformi di emorragie sulla pelle, varici all’esofago.
Solitamente la cirrosi è, nei primi anni, asintomatica. Con il passar del tempo e,con l’avanzare del processo di fibrosi, la cirrosi può causare questi sintomi e complicanze:
perdita di appetito, astenia, nausea e vomito, perdita di peso;
ittero, una colorazione giallastra della cute e delle sclere;
prurito, causato dalla ritenzione dei prodotti della bile nella cute;
confusione e altre alterazioni mentali, fino al coma;
dilatazione o rottura delle vene nella porzione inferiore dell’esofago per aumento della pressione sanguigna nei vasi diretti al fegato.
Come si accerta : quali sono le analisi e gli esami da fare per diagnosticare la cirrosi epatica ?
L’accertamento si compie per esame diretto ed ecografia o Tomografia Assiale Computerizzata al fegato. L’andamento della malattia può essere monitorato con esami del sangue.
Il tuo medico può sospettare la cirrosi basandosi sulla tua storia clinica e con il riscontro di alcuni segni cutanei tipici (spider naevi, eritema palmare, dita a bacchetta di tamburo, ittero sclerale, edema, ascite, circoli collaterali latero-addominali, colorito cutaneo, etc.). Un fegato indurito associato ad una milza ingrossata è un segno indicativi di cirrosi.
Per confermare la diagnosi, il tuo medico può aver bisogno di effettuare ulteriori indagini invasive o non invasive.
TERAPIA o TRATTAMENTO DELLA CIRROSI EPATICA
Gli obiettivi del trattamento sono bloccare o rallentare la progressione della cirrosi, in modo da prevenire un ulteriore danno epatico, e limitare le conseguenze della cirrosi stessa che possono essere disabilitanti o pericolose per la vita.
Le terapie variano a seconda della causa che ha prodotto la cirrosi e possono essere di tipo farmacologico/dietologico (più di frequente), radiologico (meno frequentemente) e chirurgico (più raramente) a seconda dei casi e della gravità.
Quali farmaci e quale regime terapeutico adottare?
I risultati degli studi clinici controllati sono contrastanti, ma esiste ormai largo consenso nel ritenere di scelta la terapia combinata tra un inibitore dell'aldosterone [spironolattone (es. Aldactone)] e un diuretico dell'ansa [furosemide (es. Lasix)]. Questa associazione risulta più efficace della monoterapia e meglio tollerata in termini di minori squilibri elettrolitici (normokaliemia).
In presenza di ascite e di edemi periferici (la forma di presentazione più usuale), la terapia diuretica va iniziata utilizzando la dose più bassa dei due farmaci: 100 mg di spironolattone e 50 mg di furosemide, in dose unica orale, al mattino. In caso di scarsa risposta, il dosaggio può essere aumentato gradualmente, ogni 3-5 giorni, sino ad un massimo di 400 mg di spironolattone e 150 mg di furosemide, da somministrare insieme sempre al mattino per evitare una possibile interferenza della minzione con il sonno. Lo spironolattone può rendersi responsabile di una ginecomastia dolorosa; se il fastidio dovesse risultare di entità tale da compromettere la compliance del paziente si potrebbe ricorrere all'amiloride, ma nell'unica specialità medicinale che la contiene (Moduretic) l'amiloride è associata ad un tiazidico per il trattamento dell'ipertensione. La terapia, accompagnata dalla restrizione dietetica del sodio, risulta efficace in una altissima percentuale dei casi purché vengano evitati alcuni frequenti errori terapeutici .
Il modo migliore per valutare la risposta alla terapia diuretica è quello di pesare giornalmente il paziente e verificare che la riduzione ponderale si aggiri attorno ai 300-500 g/die.
Terapia naturale complementare alla terapia framacologica nella cirrosi epatica .
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