la tendinite : magnetoterapia ad alta frequenza
Magnetoterapia
Tendinite : la cura naturale con magneti a campo stabile complementare alla terapia con farmaci delle tendiniti e tendinosi .Tendinite . Sintomi , causa e diagnosi del dolore della tendinite .Come utilizzare i Biomagneti nel dolore delle tendiniti riducendo i farmaci antinfiammatori e cortisone . Dove trovare i biomagneti da applicare nel dolore della tendinite tunnel carpale . Efficacia della magnetoterapia a campo stabile ( uso dei biomagneti Eco ) per i dolori dovuti alla tendinite .
Consulenza medica Biomagneti terapia naturale .
Tendinite terapia farmacologica e cura naturale . Tendinite causa , terapia e sintomi .Cosa sono le tendinopatie o le tendiniti e le tendinosi ?
I tendini e le parti adiacenti possono soffrire di varie patologie, che vengono indicate con una terminologia medica specifica. Se per tendinopatia si intende una condizione clinica generica che riguarda tendini e zone immediatamente limitrofe, la tendinite invece è specificamente un processo infiammatorio
La tendinosi , invece , è una patologia che colpisce soprattutto gli anziani e coloro che continuano a sottoporre a sforzi eccessivi tendini la cui funzionalità sia già compromessa: si tratta di un processo degenerativo cronico del tessuto, che a lungo andare diventa più fragile e perde tonicità.
Causa delle tendiniti
Spesso non si riesce a risalire alla causa precisa della tendinite. Ci sono dei fattori standard, quali ad esempio l’età: con l’età i tendini diventano più vulnerabili sia perché iniziano ad essere meno tonici, sia perché anche la vascolarizzazione comincia a ridursi. I danni in questa zona possono essere causati da sforzi, da malattie, da infezioni. Esercizi ripetuti, a cui non si è abituati o che vengono eseguiti male, sforzi eccessivi, microtraumi che si susseguono, tutto questo può provocare lesioni ai tendini. Ma queste strutture possono subire anche le conseguenze di malattie sistemiche come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso, la sclerosi sistemica. Anche il metabolismo alterato va annoverato fra i nemici dei tendini, poiché dà luogo a patologie di natura dismetabolica pericolose per i fasci tendinei, come la gotta, la sindrome di Reiter, il diabete, in casi più rari l’amiloidosi. Da registrare tra le cause di tendinite l’iperlipoproteinemia Tipo II, l’aumento marcato di colesterolo nel sangue; nei giovani, soprattutto di sesso femminile, un’infezione gonococcica può portare a tenosinovite migrante acuta, con o senza sinovite localizzata.
Come si manifesta una tendinite :
Le parti del corpo più soggette a tendiniti sono spalle, gomiti, ginocchia, mani, piedi, polsi e caviglie. La manifestazione del dolore cambia a seconda di dove si sia verificata l’infiammazione.
bicipite: il dolore parte dalla cosiddetta cuffia dei rotatori, cioè la capsula delll’articolazione della spalla, con i rispettivi tendini.
gomito: l’algia si verifica a carico dell’avambraccio, localizzata nella parte esterna, e si manifesta in concomitanza con un movimento di rotazione o quando si afferra qualcosa.
rotula: il dolore è presente nella zona anteriore del ginocchio.
polso, mani e piedi: algìa a carico del flessore radiale e ulnare del carpo, al flessore delle dita, all’abduttore lungo e all’esterno breve del pollice, che condividono una guaina fibrosa (sindrome di Quervain).
tendine di Achille: la zona dove si manifesta l’algìa è subito sopra il tallone.
adduttori: il dolore si verifica nella zona dell’inguine, coinvolge la capsula dell’anca e i tendini associati.
Il dolore è il primo sintomo della tendinite. In genere aumenta se si muove la parte colpita e può essere accompagnato da altri sintomi, come gonfiore e tumefazione, di varia entità. Al contrario, se nelle guaine non si riversa liquido infiammatorio, essendo secche danno origine a una specie di frizione, captabile durante il movimento auscultando la parte con uno stetoscopio.
Il tipo di dolore caratteristicoi della tendinite :
Ogni tendinite può provocare diversi tipi di dolore, la cui interpretazione è utile anche per la diagnosi. Il dolore può essere presente senza che venga toccata la parte colpita, si può manifestare in seguito alla palpazione diretta del tendine, può essere causato dalla contrazione muscolare contrastata e dall’estensione passiva forzata del muscolo collegato. Il dolore deriva dall’infiammazione della parte peritendinea: nella zona si verificano meccanismi biochimici intratendinei che coinvolgono neurotrasmettitori e sostanze irritanti.
I tendini che hanno una guaina sinoviale, ad esempio quelli collegati a flessori ed estensori delle dita, possono associare tendinite e tenosinovite. Quindi al dolore della tendinite si aggiungerà il sintomo tipico della tenosinovite, una sensazione come di scatto nell’articolazione, dovuta alla difficoltà che il tendine incontra a scorrere nella guaina. Nelle cosiddette tenoperiostiti, le tendinopatie che si verificano nell’inserzione tra tendine e osso, il dolore, molto forte, si manifesta esattamente nel punto di giunzione, e tende a cronicizzare. Casi lampanti sono l’epicondilite, la pubalgia e la tendinopatia del rotuleo.
La lacerazione, cioè la vera e propria rottura del tendine, che sia di primo o secondo grado, ovvero parziale, o di terzo grado, ovvero completa, è fortunatamente un evento raro. Riguarda principalmente soggetti con più di 35 anni, con un’intensa attività fisica alle spalle, come ex atleti che abbiano sottoposti i tendini a microtraumi ripetuti; vanno incontro a lacerazione tendinea soprattutto se riprendono l’attività sportiva ad alto livello, dopo un lungo periodo di inattività. Ma anche i non atleti sono a rischio lacerazione, se incorrono in movimenti scorretti, improvvisi e violenti. La lacerazione si manifesta con una sensazione di schiocco a cui segue un dolore molto forte e l’inamovibilità dell’arto interessato, e si verificano tumefazione, ecchimosi e un senso di vuoto in corrispondenza della lesione. La lacerazione del tendine, di qualsiasi entità, parziale o completa, in genere si può risolvere per via chirurgica.
terapie-ecologiche
COME CURARE LA TENDINITE
Come si può curare la tendinite? A seconda della gravità dell’infiammazione di cui si è affetti, esistono diverse tipologie per la cura della tendinite che vanno dall’auto-medicazione (prevede riposo, impacchi con ghiaccio, assunzione di antidolorifici), alle iniezioni fino all’intervento chirurgico.
Le 10 regole da seguire per facilitare la guarigione sono:
RIPOSO: è opportuno sospendere per qualche settimana gli allenamenti e questo aiuterà a prevenire qualsiasi ulteriore infiammazione, gonfiore o danno. Il periodo di riposo è variabile: ad esempio se si soffre di tendinite al gomito è opportuno rimanere a riposo circa 6 settimane.
GHIACCIO: occorre applicare del ghiaccio sulla zona infiammata quando si avvertono delle fitte dolorose ed è consigliato tenere la borsa del ghiaccio sulla zona interessata per circa 15-20 minuti più volte al giorno.
ANTINFIAMMATORI: è opportuno assumere dei farmaci antinfiammatori per fornire un sollievo immediato al dolore e sono disponibili in pastiglie o in gel.
TUTORI: si possono indossare dei tutori per sostenere l’arto colpito dalla tendinite perché vanno a ridurre il movimento.
SCARPE ADATTE: vanno indossate scarpe adeguate ad ogni circostanza e non devono essere ne troppo larghe, ne troppo strette.
FISIOTERAPIA: vengono effettuati dei massaggi specifici in caso di tendinite (esercizi speciali per allungare e rafforzare i tendini e i muscoli circostanti, massaggi diretti sulla zona interessata dal dolore, terapia ad ultrasuoni).
INIEZIONI DI CORTICOSTEROIDI: i corticosteroidi sono farmaci che contengono steroidi che possono essere utilizzati per ridurre l’infiammazione. Se c’è gonfiore, i corticosteroidi possono essere iniettati direttamente nel tendine infiammato o nella guaina tendinea.
TERAPIA CON LE ONDE D’URTO: consiste il passaggio delle onde d’urto attraverso la pelle nella zona interessata e le onde d’urto possono essere effettuate in una o più sessione Questa terapia può alleviare il dolore causato da tendiniti gravi come il gomito del tennista o il tendinite d’Achille.
SOLETTE E PLANTARI: è consigliato utilizzare in ogni calzatura le solette e i plantari shock absorbing.
CHIRURGIA: viene effettuato un intervento chirurgico soltanto in casi estremi e cioè quando i precedenti rimedi non danno risultati evidenti.