Terapia naturale Algodistrofia o morbo di Sudek
Consulenza medica
Come curare in modo naturale l'Algodistrofia o morbo di Sudek con la magnetoterapia .
Quali sono i rimedi naturali per i dolori articolari , muscolari e tendinei dell'algodistrofia .
Gli esami : analisi , radiografia , risonanza magnetica e tac per fare diagnosi di algodistrofia .
La magnetoterapia a campo stabile e ad alta frequenza e bassa frequenza
per la cura del dolore nell'algodistrofia .
Consulenza medica per terapia naturale gratuita.
La magnetoterapia utilizzata come terapia naturale complementare anche alle terapie farmacologiche
nell'algodistrofia o morbo di Sudek
La causa scatenante dell'algodistrofia è quasi sempre un trauma, di qualsiasi entità o
natura, dall’immobilizzazione conseguente e, in misura minore, secondaria a patologie ischemiche
cerebrali o cardiache, a neoplasie e in rari casi ad alcune malattie infettive.
La magnetoterapia è utilizzata per tarttare principalmente l'infiammazione ed il dolore alle articolazioni e dei tessuti molli.
Non è infrequente,comunque , osservare anche casi spontanei di algodistrofia
senza che sia possibile ricondurla ad unevento scatenante nella sede colpita.
Le regione più colpite sono la mano , la spalla ,il piede ed ginocchio .
Il dolore è il sintomo principale dell'algodistrofia o morbo di Sudek
. Altri sintomi frequentemente presenti sono :
Alterata sensibilità
Edema, asimmetria di colorito e temperatura o sudorazione
Osteopenia o osteoporosi localizzata, ipotonia e ipotrofia muscolare, tremori e distonie, alterazione
degli annessi cutanei (unghie e peli).
I criteri classificativi e diagnostici per l’ algodistrofia proposti dall'algodistrofia sono molto sensibili,
quindi raramente viene mancata una diagnosi, ma poco specifici con conseguente rischio di sovra-
diagnosi.
A tutt’oggi però non esistono dei criteri universalmente accettati.
La difficoltà di classificare l’ algodistrofia e la presenza di manifestazioni cliniche del tutto
aspecifiche che si possono presentare in quadri clinici eterogenei, possono facilmente indurre ad
un errore o ad un ritardo diagnostico.
Causa dell'algodistrofia o morbo di Sudek
Nonostante il recente fervore scientifico, tuttavia le cause non sono state del tutto chiarite, ma si sta
facendo sempre più consistente l’ipotesi che questa sindrome sia il risultato dell’interazione di più
meccanismi patogenetici, che danno ragione della variabilità di manifestazioni cliniche tipica di
questa malattia:
Flogosi neurogena sostenuta da neuropeptidi e citochine proinfiammatorie
Disfunzione del sistema nervoso simpatico e sensitivizzazione centrale con cronicizzazione del
dolore e alterata percezione del dolore.
Danno e/o disfunzione del microcircolo che causa ipossia locale
Acidosi conseguente all’ipossia potrebbe essere correlata all’osteoporosi localizzata per
meccanismo extra osteoclastico, causando l’idrolisi delle idrossiapatiti .
Diagnosi dell'algodistrofia
Una anamnesi dettagliata e un attento esame obiettivo sono il principale strumento a nostra
disposizione per formulare il dubbio diagnostico di algodistrofia. Solo dopo aver formulato il dubbio
diagnostico possono essere eseguiti le indagini laboratoristiche e strumentali necessarie a
confermare la diagnosi o a escludere le patologie che rientrano nella diagnostica differenziale.
Non esistono test specifici in grado di confermare la diagnosi di algodistrofia .
Tuttavia, la diagnosi
differenziale include altre forme di neuropatie oltre ad una serie di malattie metaboliche e sistemiche,
vascolari e reumatologiche. Inoltre entrano in diagnostica differenziali anche patologie gravi e
neoplasie per cui, nonostante il quadro clinico possa essere classico, è comunque indicato
richiedere gli accertamenti.
Esami di laboratorio: emocromo, VES, proteina C reattiva, anticorpi antinucleo, fattore
reumatoide, complementemia, protidogramma e immunoelettroforesi, metabolismo osseo e assetto
metabolico.
EMG/ENG: fondamentale per valutare la neuroanatomia/fisiologia che sottende i sintomi
RX: nelle fasi più avanzate permette la visualizzazione della demineralizzazione ossea e di
eventuali fratture o cedimenti ossei.
Scintigrafia ossea trifasica: presenta il vantaggio rispetto alla RX di risultare positiva anche in fasi
precoci di malattia. RM: in grado di valutare sia le strutture articolari, l’edema osseo e i tessuti molli. E’ molto sensibile in fase precoce ma poco specifica.
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