Dito a scatto cura naturale
Medicina Ecologica
La cura naturale e la terapia con farmaci per il dito a scatto .
Sintomatologia e diagnosi del dito a scatto .
Come curare in modo aturale il dito a scatto riducendo i farmaci antinfiammatori ed il cortisone .
Efficacia della magnetoterapia a campo stabile ( uso dei biomagneti Eco ) per la cura del dolore e dell'infiammazione del dito a scatto .
Diagnosi e sintomi del dito a scatto
Il dito a scatto, anche detto tenosinovite stenosante, è una condizione che colpisce uno o più dei tendini della mano, rendendo difficile o impossibile piegare il dito colpito (colpisce soprattutto pollice, anulare o mignolo).
Se il tendine che permette il movimento non è più in grado di scorrere liberamente all’interno della guaina in cui è contenuto a causa di un’infiammazione, la capacità di piegare liberamente il dito può venire compromessa; il disturbo può colpire uno o più dita alla volta, una sola mano o entrambe, anche se è più comune nella mano destra (perchè è la più usata dalla maggior parte delle persone).
I sintomi del dito a scatto possono includere dolore alla base del dito colpito quando si prova a muoverlo, nonchè una spiccata rigidità e un caratteristico rumore (come un clic) durante lo spostamento, soprattutto al risveglio al mattino.
Se la condizione peggiora il dito potrebbe rimanere bloccato in una posizione piegata e poi improvvisamente tornare dritto a seguito dello sforzo condotto per muoverlo, come un grilletto, per rimanere infine del tutto bloccato se il disturbo venisse ulteriormente trascurato.
Chi per lavoro o per hobby deve eseguire movimenti di presa ripetuti è maggiormente soggetto al dito a scatto che, tra l’altro, è più diffuso tra le donne e nei pazienti diabetici.
La terapia del dito a scatto dipende dalla gravità del disturbo.
Cause
Il dito a scatto è causato dal restringimento della membrana che circonda il tendine del dito colpito: i tendini sono cordoni fibrosi che collegano il muscolo all’osso e sono circondati da una membrana protettiva, a sua volta rivestita da una sostanza detta tenosinovia. Questa sostanza rilascia il fluido lubrificante che fa scorrere il tendine senza attriti nella sua membrana, quando pieghiamo e raddrizziamo le dita. Il tendine, quindi, può essere paragonato a una corda che scorre all’interno di un tubo lubrificato.
Se la tenosinovia si infiamma frequentemente o per lunghi periodi, lo spazio all’interno della membrana del tendine si restringe. Il tendine, quindi, non riesce a scorrere nella membrana e il dito rimane bloccato in posizione piegata prima di raddrizzarsi con uno scatto. Ad ogni scatto il tendine si irrita e si infiamma sempre più, peggiorando ulteriormente il problema. Se l’infiammazione è prolungata si possono formare cicatrici, ispessimenti (fibrosi) e gonfiori (noduli).
Sintomi
I segni e i sintomi del dito a scatto possono essere di varia gravità e comprendono:
rigidità del dito, soprattutto al mattino,
sensazione di schiocco o scatto quando si muove il dito,
dolore o nodulo alla base del dito colpito,
dito bloccato in posizione piegata e che si raddrizza all’improvviso,
dito bloccato in posizione piegata, senza che il paziente riesca a raddrizzarlo.
Il primo sintomo lamentato dal paziente è in genere un solo “clic” indolore durante l’utilizzo del dito colpito; se il disturbo progredisce inizia a comparire la sensazione di dolore sia nel movimento di chiusura che di estensione. Alcuni soggetti avvertono poi una una sensazione di rigidità e progressiva perdita della capacità di flessione/estensione completa.
Un nodulo doloroso può essere spesso avvertito alla base del dito e, soprattutto al mattino, può essere presente gonfiore e una completa incapacità di muovere autonomamente il dito, che tende poi a ridursi gradualmente durante il giorno.
In caso di progressione del disturbo il dito può bloccarsi del tutto (in posizione flessa) e per essere sbloccato è necessario il ricorso alll’altra mano.
Il dito a scatto colpisce con maggior frequenza la mano dominante (quindi la destra per la maggior parte dei soggetti) e, nella maggior parte dei casi, il pollice, il medio o l’anulare. Possono essere colpite più dita contemporaneamente, anche di entrambe le mani.
Lo scatto, di norma, è più pronunciato al mattino,
oppure quando si afferra saldamente qualcosa o quando si estende il dito.
Diagnosi
La diagnosi di dito a scatto non richiede in genere esami particolarmente approfonditi e
visita (soprattutto in presenza dei sintomi caratteristici) e anamnesi
Cura e terapia
La terapia del dito a scatto varia a seconda della gravità e della durata del disturbo;
in alcuni casi si osserva un miglioramento spontaneo attraverso il solo riposo, ma più spesso è invece necessario un trattamento più o meno invasivo per evitare di perdere la capacità di movimento del dito e il ricorso successivo a cure più invasive.
Approccio conservativo
La gestione iniziale prevede il semplice riposo per la mano colpita, associato eventualmente alla prescrizione di farmaci antinfiammatori, in grado di alleviare il gonfiore che restringe la membrana del tendine che ne impedisce il movimento. Questi farmaci possono anche alleviare il dolore connesso al dito a scatto.
Viene spesso consigliata la steccatura in posizione estesa, per prevenire la frizione causata dal movimento del tendine colpito fino alla guarigione completa dell’infiammazione; è il trattamento di prima scelta nei pazienti che preferiscono evitare il ricorso ai farmaci cortisonici. La durata della steccatura è in genere di almeno 6 settimane. Nei pazienti in cui i sintomi fossero particolarmente spiccati al mattino può talvolta essere sufficiente steccare il dito colpito solo la notte.
L’iniezione di cortisone nelle vicinanze o direttamente nella membrana del tendine può essere utile per diminuire l’infiammazione ed è un approccio utilizzato fin dagli anni ’50. Si dimostra efficace nella maggior parte dei casi, soprattutto quanto utilizzata all’insorgere dei sintomi.
Intervento chirurgico
Pur essendo meno frequente rispetto alle altre terapie, l’approccio chirurgico può essere necessario per situazioni di blocco più problematiche, per le quali le altre terapie si sono dimostrate inefficaci.